Il Piano di Zona è lo strumento che la legislazione indica per l'attivazione di una "rete di servizi integrati" in ambito sociale e socio sanitario.
L'articolo 19 della legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali - GU n. 265 del 13 Novembre 2000 ) assegna ai comuni associati il compito di tutelare i diritti della popolazione attraverso la definizione - d'intesa con l'azienda unità sanitaria locale - di un Piano di Zona degli interventi sociali e socio sanitari.
L’Ambito S/9, in riferimento alla Legge n. 328/2000 ed alla Legge della Regione Campania n. 11/2007, disciplina la programmazione e la realizzazione di un sistema organico di interventi e servizi sociali, attraverso un Organo d’indirizzo programmatico, di coordinamento e di controllo della realizzazione della rete integrata d’interventi e servizi sociali e socio-sanitari d’ambito (Coordinamento Istituzionale) che è composto dai Sindaci dei Comuni associati (Alfano, Camerota, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Celle di Bulgheria, Centola, Ispani, Morigerati, Roccagloriosa, Rofrano, Santa Marina, San Giovanni a Piro, Sapri, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella, Vibonati) e, in materia d’integrazione socio-sanitaria, anche dal Direttore dell' ASL – Distretto Sanitario n . 71, con il supporto dell’Ufficio di Piano, struttura tecnica per la realizzazione del Piano di Zona Sociale, e degli operatori dei Servizi Sociali dei Comuni associati, con l’ausilio delle formazioni sociali, attraverso l’integrazione degli interventi e servizi sociali, sanitari, educativi, delle politiche attive del lavoro, dell’immigrazione, delle politiche abitative e di sicurezza dei cittadini, dell’apporto dei singoli e delle associazioni, per promuovere ed assicurare la pari dignità sociale della persona, le pari opportunità e l’effettiva tutela dei diritti sociali di cittadinanza, attraverso l’attuazione, nel rispetto del principio di sussidiarietà, di un sistema di protezione, a livello regionale e locale, fondato sulla corresponsabilità dei soggetti istituzionali e sociali, che concorrono alla costruzione di una comunità solidale, per promuovere la prevenzione, la riduzione, la rimozione delle cause di rischio, l’emarginazione, il disagio e la discriminazione in tutte le sue forme, favorendo l’integrazione e la partecipazione di tutti i membri della società.